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«Ci credevano in pochi all’inizio, ma con un favoloso lavoro di squadra abbiamo avuto successo». Parole del Pro Marco Durante, presidente della Commissione Nazionale Atleti Coni e consigliere della Federazione Golf, che era stato incaricato di coordinare il bid dell’Italia.

Un progetto che ha seguito dall’inizio, da quel giorno di fine agosto 2014 durante l’Open d’Italia a Torino, quando il presidente federale Franco Chimenti manifestò la sua idea, pochi giorni prima del termine utile per presentare la candidatura. 

«Un’idea geniale del presidente Chimenti seguita da una proposta seria, articolata con professionalità», prosegue Durante. «Un progetto di cui ci siamo innamorati strada facendo, con un importante lavoro legale, di analisi, di presentazione, a cui tutti hanno dato il massimo contributo: da Giovanni Malagò al Governo, dai nostri consulenti agli uffici federali».

Marco_DuranteTagliate fuori nell’ultimo periodo Austria e Germania, era rimasta la Spagna il maggior competitor di Roma, ma il rilancio della scorsa settimana ha tolto ogni dubbio a Ryder Cup Europe: oltre a una completa ricostruzione del tracciato di gara, il Marco Simone della stilista Biagiotti, l’Open d’Italia garantirà un montepremi di 7 milioni di euro a partire dal 2017, per 11 anni.

Ma ospitare la Ryder Cup è anche un’opportunità per tutto il settore del golf, con i professionisti in prima fila. «Non si tratta solo di un grande evento che si svolgerà tra sette anni e di alcuni altri Open di rilievo», dice Durante. «All’interno del bid vi è un impegno contrattuale affinché sia attuato un programma di sostegno del golf che, dicono le proiezioni, dovrebbe portare ad avere 200 mila giocatori nel 2022.

Dunque i maestri saranno coinvolti in programmi di promozione. E i professionisti giocatori avranno gare più ricche, ci saranno maggiore attenzione e visibilità sul golf, gli sponsor saranno più interessati a questo sport».

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